Ristrutturazione oltre i 10 anni
Negli ultimi mesi sono tanti gli imprenditori che si sono rivolti al sistema bancario per ottenere liquidità, alcuni perché ne avevano un disperato bisogno per la crisi congenita che li ha colpiti, altri semplicemente per migliorare le proprie condizioni e altri ancora che, in previsione di periodi di crisi future hanno deciso di mettere così del fieno in cascina.
A ben guardare però, si può notare una caratteristica comune a tutte le offerte bancarie: la durata.
Tutti i prodotti bancari sono stati strutturati con un pre-ammortamento e una durata che nel suo complesso non supera i 6 anni e, spesso e volentieri il bancario si è sentito chiedere se non fosse possibile fare qualcosa di diverso, allungare il periodo, poiché l’imprenditore temeva di non riuscire a pagare le rate nel tempo messo a disposizione e la risposta comune di tutto il sistema bancario è spesso e volentieri stata negativa.
Ebbene, come dice il titolo: “si può fare”.
Quando un’azienda ha bisogno di una certa quantità di denaro per ristrutturare la propria posizione e la rata del prodotto offerto, di 4 5 6 anni, non è compatibile o una restituzione
sana e corretta che cosa deve fare?
Moltissimi si dimenticano che il Fondo Centrale di Garanzia non è nato ieri con il problema del COVID domani esiste da tantissimo tempo semplicemente offriva una garanzia non al 90% ma leggermente inferiore. Ed è questa secondo noi la strada da percorrere se si vuole aiutare veramente un’impresa nell’ambito della corretta e sostenibile ristrutturazione.
Esistono degli ottimi prodotti finanziari in abbinamento al Fondo Centrale di Garanzia con una garanzia all’80% che consentono in primo luogo di ottenere del denaro senza vincoli come quelli previsti dalla normativa in vigore per l’emergenza COVID (percentuale del fatturato, due volte il costo del personale ecc.) con il pre-ammortamento, esattamente come il
Prodotto, ma con una durata che non è limitata a sei anni.
Nel caso ad esempio di una nostra cliente siamo riusciti a ottenere un erogato di 255.000 euro (considerando un fatturato nel 2019 all’ultimo bilancio di 200.000) con un pre-ammortamento in questo caso di sei mesi con una durata di 150 mesi quindi 12 anni e mezzo, due volte quello che normalmente le banche propongono. Lo scopo del finanziamento è per liquidità, per consolidamento delle passività e rinegoziazione di medio e lungo termine. Il c.d. decreto liquidità ha previsto queste misure senza l’indicazione di un periodo temporale per la concessione dei finanziamenti. La sua conversione in legge avvenuta nel mese di agosto parla espressamente di durate di operazioni maggiori di 10 anni.
Il regime de minimis è lo strumento utilizzato in questa operazione ed è una regola di natura europea che serve a distribuire in maniera equa gli aiuti all’interno della comunità europea con dei limiti di importo.
Infine, nel sito del MCC nella sezione FAQ, si parla anche di operazioni con durate diverse molto più lunga rispetto a quelle che noi abbiamo visto nei prodotti COVID.
Questo quindi a nostro parere è un perfetto esempio di sinergia, di collaborazione tra l’impresa e la banca finalizzato a ottenere un risultato utile a entrambe.
Per approfondire l’argomento vi ricordiamo anche il precedente articolo.