Nuove regole bancarie 2021: dalle bollette agli stipendi
Nuove regole bancarie 2021: oggi facciamo chiarezza su cosa succede nei conti correnti bancari nei primi 90 giorni che portano al default bancario.
È vero che se non si gestisce correttamente il proprio conto corrente bancario non passeranno i pagamenti delle bollette con il rischio di finire tra i cattivi pagatori?
In questi mesi si è parlato tantissimo di default bancario, in particolare è stato approfondito il tema intorno alle conseguenze immediate per famiglie ed imprese.
Molte fonti giornalistiche indicano che nel momento in cui un debitore dovesse iniziare a non pagare correttamente i propri debiti con il sistema bancario riceverà una stretta da parte della banca tale per cui molti pagamenti automatici (ad esempio bollette e stipendi) verranno bloccati, con conseguenze gravi, sino all’iscrizione tra i così detti cattivi pagatori.
Come spesso accade, molti di questi ragionamenti sono delle semplificazioni giornalistiche.
Vediamo ora sei tasselli fondamentali per gestire correttamente la situazione che può portare al default, per anticipare le mosse della banca e agire di conseguenza.
Primo punto
Se iniziamo accumulare uno sconfino, se non paghiamo correttamente le rate di un finanziamento per i primi 90 giorni questa informazione non innesca nessuna conseguenza immediata collegata al default.
Il default partirà al perdurare della situazione al novantunesimo giorno. Nei primi novanta giorni le informazioni, esattamente come accade oggi alle norme attuali, riguardano esclusivamente il rapporto tra cliente e banca.
Secondo punto
Nei primi 90 giorni in cui inizia il percorso che potrebbe portare al default non vengono bloccati tutti i meccanismi automatici di addebito e accredito sul conto corrente.
Non si corre quindi il rischio di rimanere senza acqua o elettricità, senza TV satellitare e così via. Non opera nessun meccanismo che abbia come conseguenza il blocco dei pagamenti.
Se non si avrà le somme per pagare gli addebiti la banca potrà decidere se saldare o meno il debito. Se lo salda comunicherà al correntista di averlo fatto e ancora più rapidamente dovremo cercare di trovare una soluzione, ma non si assisterà a nessun blocco dei pagamenti.
Terzo punto
Se la banca non paga il fornitore che ha richiesto il pagamento (elettricità, acqua, gas…) questo non implica che il fornitore abbia diritto di interrompere in automatico il contratto. Ogni contratto di fornitura soggiace a regole precise che non permettono certamente l’automatico decadimento del contratto stesso.
A seguito di un mancato pagamento ci sarà sempre la possibilità di correre ai ripari, senza il rischio di vedersi negato il servizio.
Quarto punto
A fronte del mancato pagamento di una qualunque fornitura o al mancato pagamento di un qualsiasi addebito a noi riferibile non si assiste alla automatica iscrizione in Centrale dei Rischi.
La centrale rischi di Banca d’Italia (ne parliamo qui) e quelle private riguardano esclusivamente i rapporti di credito tra persone fisiche o imprese e il sistema bancario.
L’informazione relativa al mancato pagamento di una fornitura non viene iscritta all’interno della centrale rischi: quindi non si verrà “bollati” come cattivi pagatori, attributo che riguarda esclusivamente le relazioni tra un debitore e un creditore bancario.
Quinto punto
Questo aspetto è di interesse soprattutto per lavoratori dipendenti e pensionati.
Se attendiamo un accredito ad esempio lo stipendio, la pensione, una vincita al Totocalcio, tutte queste somme, nei 90 giorni prima del default, non possono essere bloccate dalla banca e non possono essere automaticamente prelevate per saldare debiti.
Il blocco avverrà solo nel caso in cui la criticità perduri oltre il novantunesimo giorno, momento in cui le somme diventano aggredibili da parte dei creditori.
Sesto punto
Di contro, ci si chiede cosa succeda se si effettua un pagamento verso un conto di un terzo che potrebbe essere oggetto di default. Chiaramente è impossibile sapere se la persona a cui si inviano i soldi rischi o sia già in uno stato di default.
Il rischio, in ogni caso, è inesistente: se il pagamento viene effettuato verso un conto a rischio, ma non ancora dichiarato in default, esso andrà a buon fine, saldando definitivamente il debito. Se invece il conto corrente risulta bloccato a causa della dichiarazione di default, il pagamento tornerà indietro, ma ci permetterà di rientrare della disponibilità del denaro, permettendoci di saldare il nostro conto in un altro modo.