Prestiti: le banche non regalano nulla! parliamo dei costi nascosti.

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Prestiti: le banche non regalano nulla! parliamo dei costi nascosti.

Piero è un entusiasta, è carico di energia e ha patito in questo periodo di blocco totale. Ora sono due settimane che sta sfogando tutta questa energia nel produrre PIL: ha comprato un’auto, ha comprato due elettrodomestici e ha anche acquistato un divano. È andato in banca e si è fatto fare un finanziamento sostenuto “Decreto Liquidità” e quindi assistito dalla garanzia dello Stato.

Piero fa moltissimi chilometri in auto e quindi ogni due anni, due anni e mezzo sostituisce l’autovettura. Qualche giorno dopo aver ritirato la vettura nuova è tornato al concessionario per fare due chiacchiere e a raccontare come si trovava con l’auto. In quell’occasione ha preso la palla al balzo e ha detto all’addetto della concessionaria che lui in un paio d’anni avrebbe reso la vettura. Il concessionario assicurava che non ci sarebbe stato alcun problema, ma ha detto a Piero di prepararsi perché, visto che il contratto di finanziamento firmato è un “contratto di finanziamento scontato”, qualora lui vendesse l’auto prima, subirà la richiesta di penali da pagare.

Il contratto di finanziamento dell’auto è caratterizzato da una serie di complessità che Piero, probabilmente, non ha interamente compreso.

Dal punto di vista dei contratti di credito, ci troviamo a vivere in un momento particolare: i tassi sono prossimi allo zero, le condizioni di pagamento sono molto favorevoli e ultra dilazionate, infine i costi accessori dentro ai contratti sono minimi.

È anche vero però che le banche quando pressano il denaro devono riuscire a incassare interessi per compensare le eventuali perdite dei clienti che, nel corso del rapporto, non mantengono fede al piano di rientro dei pagamenti.

Di fronte a un’offerta eccezionale di credito bisogna fare massima attenzione a capire come il sistema bancario possa recuperare delle somme all’esterno del contratto che ci sta proponendo. I contratti collaterali e le commissioni aggiuntive esterne al contratto stesso sono il cuore pulsante della redditività delle banche ed è quindi l’aspetto cui prestare la massima attenzione quando bisogna verificare ciò che le banche propongono.

Il contratto che abbiamo preso ad esempio, è in effetti molto complesso. Prevede infatti che tutte le condizioni agevolate che la banca ha proposto, ad esempio tasso basso, commissioni minime, tempo a disposizione per il rimborso elevato, sono condizioni che vivono a patto che il finanziamento rispetti la sua durata naturale, quella prevista dal contratto.

Se il consumatore, come nel caso di esempio, dovesse trovarsi nella necessità di estinguere anticipatamente il finanziamento, ecco che tutte queste condizioni decadono e il contratto diventa più oneroso, come se fosse stato venduto fuori dall’offerta che ha sottoscritto.

In parole semplici, il cliente ha sottoscritto un contratto per sua natura caro, rispetto al quale può però beneficiare di uno “sconto” a patto che il finanziamento rimanga in vita per tutta la durata prevista bel contratto stesso.

Questa tipologia di clausole non è l’unico strumento utilizzato dal sistema bancario per innalzare il costo del credito allo scopo anche di tutelare la propria redditività.

Esistono in questo momento diversi contratti collaterali che vengono spinti nelle mani del sottoscrittore: esistono contratti di manutenzione pluriennale, contratti di polizia sulla vita o c.p.i. (credit protection insurance) sulla perdita del lavoro che vengono abbinati obbligatoriamente alla proposta di contratto. Esistono elevati costi accessori nelle modifiche dei contratti di conto corrente abbinati a finanziamenti agevolati (in particolare per carte di credito e spese varie).

La valutazione di tutti questi meccanismi ci permette di capire se siamo stati informati correttamente e se il costo del credito che il cliente sottoscrive è esattamente quello che può essere percepito dalle proposte pubblicitarie.

Quando viene proposto un nuovo finanziamento, quindi, questi possono essere alcuni degli aspetti a cui fare attenzione:

  1. È necessario sempre chiedere di prendere visione esattamente di quello che è il costo del credito del prodotto che si vuole finanziare. Se ad esempio si vuole finanziare un oggetto che costa 1000 euro, bisogna chiedere quanto costa il finanziamento esattamente per quei 1000 euro, senza l’inclusione di nessun valore aggiunto, nessuna polizza, manutenzione o contratti abbinati.
  2. Bisogna confrontare l’offerta con il reale contenuto del contratto. Bisogna controllare quanto ulteriore denaro si spende nell’offerta che ci viene proposta. Poniamo ad esempio di voler procedere all’acquisto di un bene che costa ad esempio 10.000 euro, e che la proposta prevede 2000 euro di rimborsi aggiuntivi. Se questi importi aumentano, allora siamo di fronte ad un recupero di costi.

 

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