Opposizione a Decreto Ingiuntivo, i 5 elementi per cancellare il debito

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opposizione ad un decreto ingiuntivo

Opposizione a Decreto Ingiuntivo, i 5 elementi per cancellare il debito

Oggi parliamo di cinque elementi fondamentali per fare opposizione ad un decreto ingiuntivo o un precetto fatto dalla banca.

Nello scorso post https://www.outliersitalia.it/ricorso-per-decreto-ingiuntivo-e-precetto-quanto-tempo-abbiamo-e-come-agire abbiamo visto quanto tempo abbiamo per difenderci da un decreto ingiuntivo emesso da una barca o da un precetto collegato a un mutuo ipotecario.

Oggi facciamo un passo in più: cercheremo di fornire una linea guida operativa individuando cinque elementi fondamentali per ottenere, tra i risultati, la riduzione del debito, l’azzeramento del debito e perché no in alcuni casi addirittura la formazione di un credito a proprio vantaggio.

 

L’analisi approfondita dei contratti che hanno prodotto il credito vantato dalla banca è fondamentale perché permette di identificare irregolarità che possono permettere di ridurre il credito vantato dalla banca o addirittura cancellarne tutti i diritti.

Questa è un’attività che noi svolgiamo quotidianamente e che ci ha permesso di identificare cinque macro-gruppi di argomenti che vanno utilizzati se si decide di intraprendere questa azione.

Li elenchiamo uno ad uno in maniera tale che voi possiate tranquillamente prendere visione dei documenti dell’istituto di credito e possiate capire se è possibile indebolire la controparte.

  • E’ necessario partire dall’articolo 50 del Testo Unico Bancario: le banche hanno diritto ad inviare un decreto ingiuntivo ai loro debitori morosi sulla base di una specifica certificazione. Bene se in sede di decreto ingiuntivo, la quantificazione del debito non è fatta esattamente come prescrivono le norme il decreto è invalido. La certificazione deve essere fatta da un funzionario autorizzato e deve essere una certificazione non basta mettere un foglio di carta stampato con due numeri estratti dal proprio sistema operativo perché quella non è una certificazione
  • Il credito vantato deve essere dimostrato dalla banca fin dall’origine degli importi. Quando la banca, quindi, richiede l’emissione di un decreto ingiuntivo deve allegare, oltre alla certificazione di cui al punto precedente, anche tutta la movimentazione del prodotto finanziario oggetto del decreto ingiuntivo (estratti di conto corrente, pagamenti delle rate di mutuo/leasing, estratti conto delle carte di credito, ecc.). tale documentazione deve essere completa dal primo movimento (saldo zero/prima rata) fino alla data in cui si è creato il debito. Se questa documentazione contabile non è completa, ha dei buchi o addirittura non viene prodotta, il credito non è dimostrato.
  • Il titolare del credito deve essere certo e provato. In questa era di cartolarizzazioni cioè di vendita di crediti da una banca all’altra o da un fondo a un altro, chi chiede il denaro deve dimostrare esattamente di essere titolare del credito vantato. Se lo ha comprato, deve dimostrare che gli importi che sta chiedendo sono completamente di suo diritto. Per fare ciò deve quindi allegare al ricorso per decreto ingiuntivo i documenti che dimostrano l’acquisto del credito e la conseguente titolarità dei diritti.
  • Gli importi vantati dalla banca possono essere ridotti se si dimostra che il comportamento della banca non è stato corretto nella formazione del credito stesso. Ad esempio, se nel corso del rapporto ha applicato anatocismo (interessi su interessi) possiamo ridurre il debito di un importo equivalente all’illecito generato. Se la banca ha applicato interessi, commissioni e spese non pattuiti possiamo chiedere che dall’importo ingiunto vengano sottratti tutti gli importi frutto di addebiti non supportati da pattuizione contrattuale. Ancora, ad esempio, se la banca ha applicato interessi di mora più alti di quelli consentiti dalla legge o superiori a quelli pattuiti possiamo chiedere che gli addebiti vengano o ridotti dell’importo eccedente il consentito. Inoltre, grazie al testo unico bancario e al codice civile, in alcuni casi, esistono delle sanzioni che colpiscono ulteriormente il diritto di credito vantato dalla banca fino all’azzeramento della pretesa.
  • Decreti ingiuntivi e precetti riguardano spesso e volentieri le garanzie date alla banca, vale a dire le fideiussioni di eventuali garanti e le ipoteche sugli immobili dati a garanzia. In alcuni casi si riesce a dimostrare che le fideiussioni sono state elaborate in violazione delle norme del codice civile e di altra normativa oppure sono state esercitate oltre i limiti di tempo consentiti. In un caso del genere, il decreto ingiuntivo non può essere azionato. Oppure l’ipoteca potrebbe essere stata scritta in un contratto ipotecario fondiario che ha violato le normative sui limiti di finanziabilità. Anche in questo caso la garanzia è nulla e quindi la banca non ha nessun titolo per agire.

L’opposizione a decreto ingiuntivo è un’azione articolata ed è una questione di tattica e di strategia legale e tecnica dove è fondamentale la qualità e la rapidità delle azioni in opposizione.

Non perdete tempo ed agite: se avete bisogno contattateci: noi siamo qui per voi!

Non dimenticarti di guardare il video dedicato all’opposizione ad un decreto ingiuntivo, sul nostro canale YouTube.

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