La richiesta di moratoria per le aziende non porta la sofferenza: ecco perché!

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La richiesta di moratoria per le aziende non porta la sofferenza: ecco perché!

Oggi parliamo di moratorie Covid e di comunicazioni in centrale rischi di Banca d’Italia da parte delle banche che hanno concesso quelle moratorie.

C’è il rischio di essere segnalati in sofferenza in Centrale Rischi se ho un’impresa e ho proseguito rinnovando le moratorie da marzo del 2020 fino ad oggi?

La risposta è no ed è categorica.

Alcune banche in questi ultimi mesi, cioè dal luglio 2020 e 2021 in avanti, hanno fatto trapelare che le imprese che avessero continuato a permanere in Moratoria, seppur solo la moratoria di capitale, avrebbero corso il rischio di essere segnate in sofferenza.

Come ben sapete, la segnalazione a sofferenza identifica il rischio di totale default del debitore a causa di una previsione, da parte del creditore, di ritenere impossibile la previsione di rimborso degli importi prestati.

Questa segnalazione può innescare la revoca dei contratti di finanziamento e di affidamento aprendo quindi all’aggressione dei debitori e dei garanti/fideiussori da parte della banca per il recupero dei crediti.

 

Per comprendere meglio la questione delle moratorie covid ricapitoliamo le date e gli eventi che ci hanno portato fino a qui:

  • marzo 2020 viene emanato il Decreto “Cura Italia” che viene sviluppato per tutelare le imprese e concedere loro la totale sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti bancari e l’impossibilità di revoca per tutti i contratti di credito.
  • Questa condizione, nata per durare fino alla fine di settembre del 2020, viene prorogata alla fine dell’anno (dicembre 2020).
  • Successivamente, per concedere ulteriore respiro alle imprese, viene avviato un terzo passaggio da gennaio 2021 al 30 giugno 2021, nel quale la tutela prevista dal decreto viene rinnovata nella sua interezza, continuando a garantire la moratoria di interessi e capitale.
  • Si arriva quindi ad un quarto passaggio che scombina un po’ le carte: il Decreto “Sostegni bis” prevede che le moratorie concesse in precedenza possano essere rinnovate fino al 31 dicembre 2021, limitando però la sospensione alla sola quota capitale.

 

La grande differenza tra i due decreti è identificabile in aspetto specifico: nel “Cura Italia” era chiaro che una messa in moratoria non avrebbe avuto nessun effetto in centrale rischi di Banca d’Italia, mentre nel “Sostegni bis” questo aspetto non è stato chiarito.

La situazione, per gli effetti che può produrre sui debitori è molto complessa ed ha prodotto opinioni e comportamenti divergenti: per fortuna a settembre del 2021 viene effettuata una istanza in parlamento, a seguito della quale il MEF e la Banca d’Italia chiariscono tutte le questioni (in fondo al testo trovate i testi integrali per approfondire).

Dalla lettura emergono due punti fondamentali:

  • una moratoria non può in nessun modo fino al 31 dicembre 2021 aprire uno stato di sofferenza del debitore. Questo aspetto è granitico e non può essere superato.
  • L’unica cosa che può mutare, ma deve essere approfonditamente dimostrato dalla banca, è l’eventuale rating interno del cliente nei confronti della banca stessa: esso può ovviamente scendere e arrivare fino a uno stato di pre-default. Attenzione però: la banca non può utilizzare la richiesta di moratoria come elemento per valutare il peggioramento del rating ma deve operare un’analisi corretta e completa sull’azienda.

Come sempre, due consigli operativi, tra l’altro richiamati dal MEF e dalla Banca d’Italia nella risposta all’istanza parlamentare:

  • Va sempre verificata la centrale rischi: le segnalazioni devono essere corrette e non devono esserci in alcun modo segnalazioni a sofferenza dovute alle moratorie. Se c’è va immediatamente fatto un esposto alla Banca d’Italia per la correzione.
  • secondo consiglio da parte nostra: se assistete ad un incremento del costo (il cosiddetto pricing) del vostro credito vuol dire che si sta verificando un peggioramento del rating. Chiedete e verificate che la banca non stia valutando uno stato di pre-sofferenza a causa della moratoria: potrebbe essere un incremento ingiustificato e di possibile gestione in una trattativa.

Se avete dei dubbi sulle informazioni presenti nella vostra centrale rischi o avete bisogno di un consiglio per creare una strategia per approfondire la vostra posizione con la banca scriveteci a info@outliersitalia.it

Noi siamo qui per voi.

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