La cura per chi non può accedere al Cura Italia

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La cura per chi non può accedere al Cura Italia

In tanti ci avete contattato dopo aver visto le pillole di approfondimento del Decreto Cura Italia, mi riferisco a quelle inerenti gli art. 56 e 49,
chiedendoci cosa possiamo fare noi che non abbiamo i parametri di bilancio richiesti dal MCC? oppure che abbiamo le cosiddette posizioni deteriorate, perché abbiamo ritardi nei pagamenti delle rate o perché siamo sconfinanti sui fidi da più di 90 gg o ancor peggio perché siamo già segnalati in sofferenza.

Leggete con attenzione questo articolo perché cercheremo di fornirvi non la teoria, ma qualcosa in più, uno spunto, una traiettoria operativa da attuare sin da subito.

Quindi preso atto che non potrete usufruire dei significativi vantaggi previsti dal decreto Cura Italia e che quindi avete un problema
sappiate che dovrete negoziare da soli la vostra ristrutturazione del debito, dovrete quindi con le vostre capacità convincere banche e fornitori a darvi credito.

Il percorso è:

  • Fare una mappa prima dei debiti poi dei crediti… per capire flussi positivi o negativi che avrete nei prossimi mesi
  • Negoziare con chi avete “potere” di farlo
  • Rifare una mappa aggiornata post negoziazione
  • Analizzare approfonditamente la vostra situazione e come siete percepiti
  • Fare una richiesta chiara e documentata

Beh iniziamo col dire che per poter arrivare ad un risultato è fondamentale sapere da dove si parte. Sembra una frase fatta ma non è così!

Valutate attentamente e, mi permetto, con criticità la vostra situazione.

In che modo?

Primo step:

Innanzitutto, come abbiamo detto, prima fate una vera e propria mappa dei vostri impegni, dei vostri debiti:
– quanto devo al sistema bancario?
– quanto devo ai fornitori ?
– quanto al Fisco…..etc

Poi per ognuna di queste categorie poi fate una suddivisione: quanto per ogni singola banca, quanto per ogni singolo fornitore?

E’ importante sapere con precisione chi sono i vostri creditori più rilevanti. Questo aspetto è importante per capire anche chi di loro rischia di più, chi è più penalizzato dall’aggravarsi della vostra posizione, se la situazione dovesse precipitare.

Questi creditori sono forse più propensi a “rischiare” con voi per tutelare il proprio credito.

Altro suggerimento
Identificate poi i fornitori che ritenete più pericolosi a prescindere dall’importo del debito… quante volte un’azienda è fallita non per colpa delle banche ma per un fornitore che vantava crediti trascurabili, minimi in valore assoluto che ha agito per una questione di principio?

Infine tracciate una linea del tempo per ciascun fornitore ovvero identificate gli impegni, gli esborsi e quando dovranno avvenire.

Completato questo quadro saprete quanto debito avete in totale, quanto per ciascun creditore (banca, fornitore, etc) e quindi
quanto e quando il vostro creditore si aspetta di incassare da voi.

Dal lato incassi fate la stessa cosa.
Valutate attentamente i vostri crediti, cioè dividete quelli che ritenete di incassare con probabilità elevata (chiamiamoli ad esempio clienti di serie A) , quelli che presentano una maggiore rischio di incasso (clienti di serie B) e quelli che più vi preoccupano (clienti di serie C)
Poi fate lo stesso lavoro di prima.
Inseriteli sulla linea del tempo su tre righe diverse in modo da conoscere i flussi in entrata simulando gli incassi se pagano tutti (A,B,C) , se pagano solo le due categorie principali (A,B) o una terza ipotesi se alcune categorie pagano ad esempio al 70% o al 50%.

Costruite uno scenario che ritenete più verosimile in base alle vostre conoscenze, in base alle vostre sensazioni.

Occorre poi predisporre un semplice previsionale, simulando per i prossimi 6 mesi i costi che dovrete sostenere e quello che prevedete di incassare in base al lavoro che avete già in casa, in base alle aspettative d’incasso.

Per intenderci, se lavorate in un settore che paga a 90/120 gg e ad aprile non avete lavoro perché siete costretti a stare fermi e considerando ad esempio una ripresa produttiva a metà maggio/giugno bisogna preventivare che non ci saranno flussi in ingresso fino a settembre indicativamente e di conseguenza dobbiamo tenerne conto nella nostra programmazione.

Ricapitolando, primo step: abbiamo fatto la mappa dei debiti e dei flussi presunti d’incasso

Secondo step:

Parola d’ordine: Negoziate tutto quello che potete…

Una volta che avete delineato un quadro degli impegni cercate di posticipare i flussi il più possibile.
Se per controparte ad esempio avete un fornitore importante, con le spalle larghe e con cui avete una buona relazione spiegategli quali sono le vostre problematiche, illustrategli come pensate di uscirne, chiedetegli aiuto dimostrandogli però che anche nella “emergenza” avete la situazione sotto controllo. Fategli capire che il Suo credito verrà tutelato.

Fate la stessa cosa con ogni fornitore e con ogni istituto bancario con cui avete un rapporto che vi consenta di negoziare.

Formalizzati gli accordi
ne uscira una nuova mappa della situazione rinegoziata con nuove date e nuovi flussi.

E’ sostenibile finanziariamente, ovvero siete in grado di rimborsare i vostri creditori?
ottimo la rinegoziazione è andata alla grande!

Non è sufficiente?
Avete bisogno di ristrutturare la vostra posizione debitoria? Serve ancora della liquidità?

Avete cercato di far fare da banca……… ai fornitori al vostro meglio… ora dobbiamo chiedere aiuto….. indovinate a chi?

Alla Banca!! arrivisamo quindi al Terzo passaggio.

Terzo step:

Prima di contattare però analizzate, o fate analizzare, attentamente i vostri bilanci.
E’ fondamentale per capire come siete percepiti dall’esterno.

Non servono le scuse che troppe volte sento del tipo: i clienti non pagano mai , le banche mi derubano…. oppure no…. la marginalità è molto più alta di quella che vede a bilancio…. non ci tengo ad essere il miglior contribuente dello Stato….

Sono solo scuse che ci si racconta

Ricordiamo che se sui bilanci si può apportare qualche arteficio/magheggio sulla CR no.

Allora come mai se non avete problemi, se la marginalità è superiore a quella del bilancio non avete la liquidità per rispettare gli impegni presi?

Un problema evidentemente c’è e non c’è alternativa che affrontarlo.

Analizzate quindi attentamente le vostre voci di costo e concentratevi su tutte quelle che potete ridurre…
E’ importante dimostrare alla banca che avete coscienza della situazione, che avete fatto un’analisi attenta dei vostri dati.
Non negate quello che guardando i documenti è palese.

Dimostrate che la ristrutturazione del vostro debito che state chiedendo, o il finanziamento che state richiedendo….. è frutto di uno studio attento!

Riportate in una descrizione per esempio che, ….. contate rispetto al passato di ridurre il costo 1 2 o 3 , oppure che spingerete commercialmente sul prodotto C ad esempio perché è quello che vi da la maggior marginalità etc….

E dopo averlo descritto dovete dimostrare con i numeri che è sostenibile!!!!

Occorre certificare, numeri alla mano, come la ristrutturazione del debito sia sostenibile o come il denaro che sto chiedendo alla banca sia rimborsabile tenendo conto degli interventi che metterete in atto.

Aiutate il vostro direttore o il vostro gestore a comprendere la via d’uscita che avete individuato, così lui potrà essere più convincente con la propria direzione fidi, potrà difendere la vostra causa con una maggiore consapevolezza.

Vi avevamo promesso uno spunto operativo e così abbiamo fatto.

Fatto questo lavoro ora conoscete:
I vostri flussi finanziari e sapete se e quanto vi rimane in base ai costi certi e ai flussi d’incasso che ovviamente sono incerti
Ora Sapete…. quanto denaro “vi manca” per rispettare i vostri impegni
E di conseguenza abbiamo visto…… come impostare una rinegoziazione o una nuova richiesta.

Ricordiamoci che la proposta di ristrutturazione/ la richiesta di denaro devono essere …..sostenibili.

Ricordiamoci che i numeri non mentono…..

se fatto questo lavoro non ci sono i flussi che sostengono il vostro debito sappiate che comunque c’è sempre una soluzione…..non fate l’errore di NON agire, di sperare in un miracolo … io purtroppo devo dire di miracoli ne ho visti molto pochi

Abbiamo fatto un percorso che porta ad una soluzione semplice…. o non semplice, ma una soluzione ottenuta in autonomia.

Ma se questa strada non ha portato risultati sappiate che c’è una seconda soluzione che però non può essere portata avanti non da soli ma prevede l’intervento di un professionista che vi guiderà tra le varie procedure previste dal vecchio ordinamento e dal nuovo codice della crisi d’impresa.

Per dubbi…. chiarimenti …..approfondimenti …. chiamateci o scriveteci.

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