Interessi pagati al posto del capitale: perché è possibile richiederli indietro

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Interessi pagati al posto del capitale perché è possibile richiederli indietro

Interessi pagati al posto del capitale: perché è possibile richiederli indietro

Lo strano caso degli interessi che diventano incassabili (esigibili) prima ancora di nascere.

Vi piacerebbe pagare più interessi del dovuto ed avere un debito che scende lentamente?

Difficile!

Eppure è ciò che accade tutti i giorni con molti finanziamenti bancari.

In molti contratti gli interessi, che dovrebbero crescere con molta lentezza ed essere pagati solo quando il debitore dovrà pagare il debito (capitale) che li genera, vengono prodotti prima del dovuto e richiesti subito in pagamento dalla banca!

Risultato: debito che scende con molta lentezza ed interessi molto più grandi del dovuto!

Ecco perché guardare dentro un contratto di mutuo o di finanziamento permette a volte di scoprire un tesoro di interessi da richiedere indietro alla banca.

Ma partiamo dall’inizio.

Quando si sottoscrive un mutuo ipotecario per acquistare la propria casa o un capannone, quando si finanzia un piano d’investimenti per la propria attività o si finanzia un’auto nuova o una cucina appena ottenuto il via libera della banca, la somma richiesta verrà depositata automaticamente sul proprio conto corrente o in alternativa il venditore verrà pagato direttamente dalla banca.

In quel momento il contratto entrerà in ammortamento, cioè inizierà la fase in cui si dovrà procedere al pagamento delle rate: in esse verrà restituito sia il capitale prestato sia gli interessi promessi alla banca in cambio del tempo concesso per il rimborso.

Come si fa a calcolare gli interessi di un mutuo?

Per calcolare gli interessi tanto desiderati dalla banca è necessario definire una serie di aspetti matematici (regime di calcolo, metodo di ammortamento, etc.) e tecnici (tasso di riferimento, frazionamento delle rate, etc.) che vedremo in futuro in dettaglio in altri articoli.

Ma fondamentale è definire nel contratto “quale” capitale li può generare.

Gli interessi infatti – che nascono sempre dal capitale prestato – possono essere generati da due categorie diverse di capitale:

  • Dal capitale scaduto ossia il capitale che è presente nella rata
  • Dal capitale esposto ossia il capitale che la banca è ancora in fase di attesa

Perché questa distinzione?

Perché è il Codice Civile a definire questa differenza nell’articolo 1282:

“I crediti liquidi ed esigibili di somme di denaro producono interessi di pieno diritto, salvo che la legge o il titolo stabiliscano diversamente

Cosa significa?

  1. Se in un contratto non è scritto diversamente dal Codice Civile gli interessi si dovranno pagare in proporzione al capitale che “scade” (cioè andrà pagato) per il tempo che la banca lo ha atteso.
  2. In alternativa il debitore ed il creditore potranno pattuire qualunque altro metodo: ad esempio i famosi metodi “francese” ed “italiano” prevedono che gli interessi si debbano pagare in proporzione al capitale atteso dalla banca (cioè tutto quello non ancora pagato) per il tempo trascorso tra un pagamento e l’altro.

Sono entrambe pattuizioni legittime: la prima è molto più economica della seconda.

La seconda inoltre è quella più conosciuta dal pubblico: da centinaia di anni le banche moderne fanno pagare gli interessi su tutto il debito che attendono (scaduto e non scaduto): questo metodo è diventato una prassi talmente profonda da essere considerata comunemente “l’unico metodo possibile”.

Dov’è il problema?

Il problema risiede in un fatto semplice: molti contratti hanno pattuito metodi di calcolo aderenti al codice civile (il punto 1 del paragrafo precedente) per poi hanno applicare metodi differenti (punto 2) e molto più redditizi per il creditore.

Quando questo accade è possibile scoprire che molti degli interessi pagati dovevano essere versati a titolo di capitale con due semplici conseguenze:

  1. Il debito sarebbe dovuto scendere più velocemente
  2. Gli interessi sarebbero dovuti essere molti meno

Addirittura in contratti già terminati si scopre che è stato versato molto più denaro del dovuto.

La possibilità di richiedere indietro le somme pagate in eccesso può essere fatta:

  • In qualunque momento durante la vita del contratto
  • Entro dieci anni dall’ultimo pagamento se il contratto è già chiuso

Nei contratti in vita otterremo un rimborso dal passato ed una riduzione sugli interessi futuri.

Nei contratti già chiusi ci dovremo preoccupare solo delle somme da ricevere!

Se vi siete incuriositi fateci analizzare i vostri contratti: in molti troveremo delle sorprese e, perché no, delle opportunità!

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