E se il creditore non avesse diritto ad incassare?

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E se il creditore non avesse diritto ad incassare?

Storie di debiti che si possono cancellare perché nessuno li può incassare!

 

Il tema è sempre lo stesso: i creditori inseguono l’incasso dai loro debitori “senza fare prigionieri”.

La ricerca del denaro porta banche e società di recupero ad essere aggressive, a richiedere decreti ingiuntivi al giudice e a mettere all’asta le case dei loro ex clienti.

In questa corsa sfrenata priva di ogni moderazione si sono inserite da qualche anno le famose SPV – SPECIAL PURPOSE, società particolari costituite per detenere crediti provenienti dalle banche.

Crediti comprati con le famigerate cartolarizzazioni.

 

La logica con cui nascono queste società è molto semplice:

  • Raccolgono denaro da investitori che ricercano maggiori guadagni dal loro capitale
  • Con le somme raccolte le SPV comprano a prezzi molto bassi crediti bancari che le banche non riescono ad incassare
  • Avendo il vantaggio di aver investito poco e niente le SPV aggrediscono i debitori e tutte le loro proprietà

 

Spesso, in situazioni come questa, il panico tra i debitori la fa da padrone ma, prima di arrendersi, più di una sono le azioni che un debitore può effettuare:

  • Verificare tutti i documenti in mano al creditore (ci torneremo più avanti con un intervento nel blog specifico su come fare e cosa guardare; per chi vuol far da solo i primi passi abbiamo scritto una breve guida che potete trovare qui)
  • Controllare che chi chiede i soldi abbia tutte le autorizzazioni necessarie

 

In particolare di quali autorizzazioni si sta parlando?
Dell’iscrizione all’albo 106 T.u.B. controllato dalla Banca d’Italia.

Infatti è bene sapere che le SPV, in quanto società speciali, possono detenere crediti ma non possono fare nessuna altra attività: devono perciò appaltare la gestione del recupero del credito a società “Servicer” autorizzate dalla Banca d’Italia alla gestione ed al recupero di crediti bancari.

Per questo motivo è fondamentale verificare che il nostro creditore abbia tutte le autorizzazioni del caso: se non le avesse potremmo trovarci di fronte alla splendida opportunità di negoziare con una controparte che non ha le autorizzazioni ad incassare ciò che pretende!

 

Conseguenze? Saldi e stralci, decreti ingiuntivi annullati, aste cancellate.

Insomma, la partita è difficile ma qualche pedone lo possiamo muovere anche noi.

Non fermativi, non scoraggiatevi e se avete bisogno noi siamo qui per voi.

P.s. questo brevissimo testo è pieno di contenuti che richiedono tanti altri approfondimenti che vi daremo nel tempo. Qui di seguito iniziamo con tre spunti:

 

Appendice cartolarizzazioni SPV (in parole semplici)

Immagina che una banca abbia molti prestiti che non vengono più pagati, cioè siano in sofferenza.

Per gestire questa situazione, la banca può utilizzare un processo chiamato “cartolarizzazione dei crediti bancari in sofferenza”.

Vediamo come funziona:

 

  1. Identificazione dei prestiti problematici: La banca individua i prestiti che hanno problemi, ad esempio, perché le persone che li hanno presi non stanno pagando regolarmente.

 

  1. Creazione di una società speciale (SPV): Per gestire questi prestiti problematici, la banca crea una sorta di “scatola separata” chiamata società speciale (SPV). Questa SPV è come una società indipendente che avrà il compito di gestire i prestiti non pagati.

 

  1. Trasferimento dei prestiti alla SPV: La banca trasferisce i prestiti problematici alla SPV. In pratica, la SPV diventa la proprietaria di questi prestiti in sofferenza.

 

  1. Emissione di titoli: La SPV emette dei “biglietti” chiamati titoli cartolarizzati, che rappresentano una specie di partecipazione nei prestiti problematici. Questi titoli vengono venduti a investitori interessati.

 

  1. Vendita dei titoli agli investitori: Gli investitori comprano questi titoli dalla SPV. In cambio, ricevono pagamenti basati su ciò che la SPV riesce a recuperare dai prestiti in sofferenza.

 

  1. Gestione dei soldi: La SPV gestisce i soldi che riesce a recuperare dai prestiti problematici. Questi soldi vengono utilizzati per pagare gli investitori, coprire eventuali spese operative della SPV e, se c’è qualche soldo rimasto, potrebbe anche essere restituito alla banca originaria.

 

In breve, la cartolarizzazione dei crediti bancari in sofferenza aiuta la banca a gestire i prestiti problematici creando una società separata che si occupa specificamente di questi prestiti. Gli investitori, a loro volta, possono acquistare titoli legati a questi prestiti problematici, sperando di ottenere profitti dalla gestione o dal recupero dei prestiti.

 

Appendice Master Servicer e Special Servicer

 

I termini “master servicer” e “special servicer” sono spesso utilizzati nell’ambito della cartolarizzazione di crediti o nella gestione di prestiti complessi.

Queste due figure svolgono ruoli distinti nel processo di gestione dei crediti. Ecco le differenze tra master servicer e special servicer:

 

  1. Master Servicer:

– Ruolo Principale: Il master servicer è coinvolto nella gestione quotidiana dei prestiti cartolarizzati o di una serie di crediti.

– Responsabilità: Il master servicer si occupa di attività standard, come la riscossione dei pagamenti mensili, la gestione delle informazioni sui prestiti e la comunicazione con i debitori.

– Casi Standard: Nel caso in cui i debitori rispettino i termini del prestito e non si verifichino particolari problematiche, il master servicer svolge le funzioni di routine.

 

  1. Special Servicer:

– Ruolo Principale: Lo special servicer entra in gioco quando ci sono problemi o situazioni non standard associati a un prestito o a un gruppo di prestiti.

– Responsabilità: Lo special servicer si occupa di gestire situazioni di difficoltà finanziaria, insolvenza o altri problemi con i debitori. Il suo ruolo è più specifico e concentrato sul trattamento di situazioni problematiche.

– Casi Speciali: Quando si verificano eventi come mancati pagamenti, insolvenze o altri problemi, lo special servicer prende il controllo per risolvere la situazione nel migliore dei modi possibili per tutti gli interessati.

In breve, mentre il master servicer si occupa della gestione regolare e quotidiana dei prestiti, lo special servicer interviene in situazioni speciali o problematiche, assumendosi responsabilità specifiche per gestire tali situazioni. Entrambi sono coinvolti nella gestione complessiva dei crediti, ma i loro ruoli si differenziano in base alla natura del rapporto.

 

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