Aumenti su conti correnti: in arrivo una pioggia di rincari!

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Aumenti su conti correnti bancari

Aumenti su conti correnti: in arrivo una pioggia di rincari!

Oggi parliamo della pioggia di aumenti relativi ai costi dei conti correnti bancari e parliamo di cosa fare per gestire al meglio questo aumento.

In questo periodo (Maggio 2021) stiamo ricevendo una montagna di comunicazioni tramite cui le banche avvertono il consumatore che i conti correnti subiranno degli aumenti di costi. Sono aumenti tra i più disparati: possono, ad esempio, riguardare l’aumento del costo relativo alle commissioni (prima il costo di un bonifico era € 0,50, ora diventa € 1) o introduzione di nuovi costi forfettari, pensiamo ad esempio spese per il conteggio degli interessi annuali.

Inoltre, possono riguardare l’annullamento di servizi gratuiti che, in virtù di queste modifiche, iniziano ad avere un costo. Addirittura, in alcuni casi eclatanti si è verificato l’annullamento di veri e propri servizi: il caso più emblematico è quello di ING Bank che ha cancellato tutti i servizi di gestione del contante.

Tutto questo è dovuto a due questioni diverse: la prima, marginale, è la presenza del fondo di garanzia dei conti correnti.

Le banche affermano che il fondo che devono sovvenzionare per avere copertura in caso di default di un istituto è diventato molto caro e quindi loro stesse devono riuscire a far quadrare i conti di bilancio proprio perché hanno un impegno economico maggiore rispetto al passato.

La seconda questione è relativa ai tassi di interesse negativi, quei tassi che in questo periodo permettono a tutti noi di risparmiare un sacco di soldi nei mutui, ma che costano moltissimo alle banche: esse infatti devono pagare alla BCE un piccolo un costo giornaliero per la giacenza in eccesso di liquidità che hanno nei conti correnti. Questo costo col tempo è diventato sempre più grande e sta letteralmente “scassando”, come si dice in gergo, i loro bilanci da qui la scelta del sistema bancario di ribaltare sui clienti finali questo impegno.

 

È legittimo variare i costi di un conto corrente e questa eventualità è normata da qualche parte?

Si: è legittimo ed è normato.

Il testo unico bancario all’articolo 118 definisce chiaramente che cos’è che può fare una banca in questi casi.

Le regole fondamentali per andare a modificare il costo di un conto corrente sono principalmente tre:

  • deve essere comunicata la variazione almeno 60 giorni prima dell’effetto della variazione stessa;
  • deve essere fatto in forma scritta;
  • deve essere concessa la possibilità di uscita dal contatto in forma totalmente gratuita

 

Ora come sempre tiriamo fuori la cassetta degli attrezzi e identifichiamo tutte le cose da fare per gestire al meglio questa situazione:

Primo. Identificare la comunicazione e la data della variazione: le comunicazioni ci devono arrivare o via posta cartacea o via posta elettronica, ad esempio nella apposita sezione del nostro home banking. È anche possibile che tali informazioni siano comunicate all’interno dell’estratto conto: al termine, nel trimestrale, spesso e volentieri le banche scrivono le comunicazioni delle future variazioni.

Perché è importantissimo identificare le date in cui ci viene comunicata la variazione? Perché, da tale data, il cliente ha solo 60 giorni per negoziale delle alternative con la banca o esercitare gratuitamente il diritto al recesso.7

Se si supera il sessantesimo giorno il cliente potrà comunque recedere dal contratto di conto corrente, ma dovrà pagare le commissioni che ci sono state comunicate nella forma più cara e

se esistono delle penali di chiusura del conto le dovremo pagare integralmente.

Secondo. Se le nuove condizioni che comunicano si rivelano particolarmente svantaggiose possiamo tranquillamente chiudere il conto a condizione però di aprirne uno in un’altra banca. Possiamo però utilizzare questo svantaggio per compensare altre spese, altre commissioni presenti in altri rapporti di conto corrente che abbiamo con la stessa banca (il costo della carta di credito, il costo della cassetta di sicurezza, il costo del dell’affidamento bancario). Accettare delle condizioni non vuol dire perderci per forza, possiamo negoziare delle soluzioni alternative.

Terzo. Se le variazioni toccano anche i tassi di interesse, in conseguenza della cosiddetta politica monetaria, cioè degli effetti generati dalla Banca Centrale Europea, sappiate che le variazioni devono essere simmetriche quindi devono toccare sia i tassi di interesse attivi sia i tassi di interesse passivi.

Se, ad esempio la banca riduce il tasso a credito (cioè il tasso che remunera il nostro denaro) deve anche ridurre il tasso debitore. Viceversa, se aumenta il tasso debitore (il tasso che paghiamo quando la banca ci presta del denaro), deve aumentare simmetricamente anche il tasso a credito.

Le comunicazioni e le variazioni che non sono bilanciate da entrambe le parti sono nulle.

Vanno quindi verificate tutte le variazioni (vedi il nostro servizio di analisi dei conti correnti) e le comunicazioni che state subendo, magari tirate fuori anche le precedenti. Non si sa mai!