Limitiamo le fideiussioni
All’interno del decreto liquidità è previsto uno strumento che permette, se ben utilizzato, di fare si che le banche concedano la migliore protezione possibile al nostro patrimonio e non lo aggrediscano qualora qualcosa dovesse andare male.
ll business delle banche è dare dei soldi a prestito e incassare il capitale, ma soprattutto gli interessi. Ecco perché, se andiamo a chiedere soldi in banca, spesso e volentieri ci saranno contemporaneamente richieste un numero elevato di garanzie. La ragione di questo è che le banche vogliono essere certe che il denaro prestato (e l’interesse che si genera) venga effettivamente restituito.
Come già accennato, la garanzia dello Stato è la migliore che esista, perché lo stato è considerato solvibile quasi in maniera certa, questo crea effetti importanti sui rapporti di credito. Il primo consiste nel fatto che la banca può avere la certezza che le somme che ha erogato torneranno indietro. Il secondo è che le somme che devono accantonare le banche a protezione delle eventuali perdite per mancati pagamenti possono essere molto molto piccole.
In questo senso, si rivela grandissima l’opportunità prevista dal decreto liquidità, per quanto ad un primo sguardo possa apparire di difficile gestione.
I clienti si trovano ad essere beneficiari della garanzia di stato, in una forma agevolata, semplificata e, in alcune occasioni, automatica.
Accedere a una corsia preferenziale per ottenere le garanzie e un’ottima condizione, ma è altrettanto vero che questa opportunità deve essere utilizzata al meglio. La garanzia dello stato potrà in futuro influenzare gli effetti del comportamento della banca e, conseguentemente, gli effetti sui nel nostro patrimonio, nel caso in cui ad esempio, un’azienda garantita dallo stato non si riveli in grado di rimborsare completamente il credito che aveva ottenuto.
Prima di procedere, soffermiamoci si due aspetti fondamentali, facendoci aiutare dal codice civile.
Il primo è cosa succede quando un fideiussore paga per conto di un debitore garantito. In quel momento il fideiussore ottiene tutte le garanzie e può usufruire dei medesimi meccanismi che spettavano al creditore principale nei confronti del debitore. In pratica, se il Mediocredito Centrale provvederà al pagamento di somme per conto dell’impresa debitrice, avrà diritto di rivalersi sull’impresa stessa finché non verrà saldato il debito.
Il secondo aspetto prende in considerazione l’ipotesi che di fideiussori ce ne siano più di uno. Se il Mediocredito Centrale paga delle somme avrà diritto di rivalersi anche sugli altri fideiussori garanti dell’operazione, in modo tale che ovviamente non ci sia un solo fideiussore obbligato, perché se no il primo che paga “rimane con il cerino in mano”.
Bisogna quindi iniziare a pensare come costruire le fideiussioni quando c’è di mezzo anche il Mediocredito Centrale.
Se le garanzie del fondo di garanzia, in virtù del decreto legge, hanno la possibilità di oscillare tra l’80 e il 90%, vuol dire che le imprese (che comunque dovranno garantire l’intero) avranno agli occhi delle banche, al massimo il 10-20% di importi erogati non garantiti da terzi. Ci aspettiamo quindi che il sistema bancario si comporti in modo molto aggressivo nel gestire questa parte, nel richiedere delle fideiussioni aggiuntive.
Ora analizziamo i 4 livelli fondamentali in caso di contrattazione.
IPOTESI NUMERO 1: LIVELLO MASSIMO DI PROTEZIONE
Parliamo del caso in cui ci sia la garanzia dello stato e assenza di ulteriori garanzie. Vale a dire che a condizioni di credito particolarmente favorevoli si può ottenere che il 10 20 per cento non garantito dal fondo di garanzia sia garantito esclusivamente dall’azienda stessa e non ci siano quindi fiduciari aggiuntivi. È difficile che la banca arrivi a concedere questa condizione, ma vale la pena tentare di ottenerla perché, in quel caso, né il fondo di garanzia né la banca potranno rivalersi su terzi.
IPOTESI NUMERO 2: GARANZIA LIMITATA
La seconda ipotesi riguarda il caso di una garanzia limitata e separata. Vale a dire che il fondo di garanzia dà la garanzia per la misura dell’80-90% e l’azienda contratta e ottiene dalla banca che il restante 20-10% della garanzia che daranno i fideiussori esterni sia limitata esclusivamente alla parte non garantita dal fondo.
Se si riesce ad ottenere questo trattamento, nel momento in cui l’impresa dovesse trovarsi nella condizione di non poter pagare e il fondo di garanzia dovesse intervenire, non potrà rivalersi sulla vostra parte perché è giuridicamente separata.
IPOTESI NUMERO 3: GARANZIA LIMITATA E CONGIUNTA
Anche in questa ipotesi il fondo presta la propria garanzia nella misura dell’80-90% e il restante 10-20% non sarà limitato esclusivamente alla parte non garantita dallo stato: pertanto sarà indistinguibile e sovrapposta alla garanzia prestata dal Fondo.
Ovviamente questa ipotesi configura una protezione minore, ma perlomeno limita la possibilità per la banca di essere aggredita se non per la percentuale minore che l’azienda avrà garantito e altrettanto potrà fare il Medicredito Centrale.
IPOTESI NUMERO 4: GARANZIA SOVRADIMENSIONATA E UNITA
Anche in questo caso c’è la garanzia del fondo per l’80-90% e la banca fa firmare all’azienda una garanzia che è superiore al 20%. In questo modo il debitore è sempre assistito dalla garanzia del mediocredito, ma contemporaneamente ne garantisce una somma superiore al necessario. Questa è una situazione di rischio maggiore, ma se si riesce a limitare questa porzione a una percentuale molto piccola, avremo ottenuto una riduzione del rischio patibile dal fideiussore rispetto alle condizioni precedenti.
IPOTESI NUMERO 5: LIVELLO ZERO
Non dimentichiamoci che può verificarsi anche un’ipotesi estrema, vale a dire la vecchia fideiussione a copertura integrale, vale a dire 80% del fondo di garanzia e il 20% di un garante terzo.
Una corretta contrattazione delle fideiussioni collaterali permettono di avere una protezione emotiva verso il proprio patrimonio, una serenità futura per i momenti di maggiore tensione. Oggi potrebbe non avere un gran valore ai vostri occhi, ma in un momento di difficoltà futura potrebbe fare la differenza.
Ricapitolando, abbiamo parlato di fideiussioni collaterali e del fatto che è possibile in qualche modo gestire il valore richiesto di copertura aggiuntiva da parte della banca oltre al fondo di Garanzia. Abbiamo capito che il debitore ha un potere contrattuale e che è possibile cercare di porre a zero le fideiussioni o comunque non oltre la percentuale non garantita dal fondo di garanzia.
Per capire a quali tipologia appartiene la nostra fideiussione bisogna in primo luogo analizzare la Centrale dei Rischi, in secondo luogo verificare quali sono i contratti e come sono costruite le fideiussioni già presenti all’interno dei contratti in essere, e in ultimo costruire una strategia efficace che permetta alla banca di accettare proposta di garanzia limitata o addirittura di assenza totale di garanzie prestate.